info@istpangea.it

| 0773.511352 / 348.3617966

|

|

L’interpretazione ambientale crea connessioni fra le persone con disabilità cognitive e il territorio

Una buona interpretazione ambientale crea connessioni con qualsiasi tipo di pubblico ed è inclusiva. Le attività d’interpretazione personale migliorano il coinvolgimento delle persone con differenti disabilità, poiché si basano sull’uso di tutti i sensi, oltre che sul rendere partecipi gli interlocutori attraverso diversi tipi di esperienze.

Nel progetto Natura inclusiva, nato sotto il più ampio progetto Parco Amico, l’interpretazione è stata utilizzata in un percorso di educazione ambientale sul territorio. Il progetto è stato ideato per adulti con disabilità cognitive medio gravi che ogni giorno frequentano il Centro Diurno di Monte San Biagio (LT). Questa esperienza ha evidenziato come l’interpretazione, attraverso un approccio realmente inclusivo, è uno strumento efficace non solo per creare connessioni fra le persone e il territorio, ma anche fra persone e altre persone nonché per sviluppare relazioni sociali e benessere.

I soggetti coinvolti

L’Istituto Pangea è la prima ONLUS italiana (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) specializzata nel campo dell’educazione ambientale e della formazione professionale per i parchi e le riserve naturali; la sua mission consiste nello sviluppo di azioni sperimentali ed innovative volte a promuovere e consolidare il sistema nazionale delle aree protette, anche attraverso programmi e progetti strategici di formazione permanente e di educazione allo sviluppo sostenibile. L’associazione ha sede nel Parco Nazionale del Circeo e, sin dal 1992, ha svolto più di 20.000 ore di formazione ed educazione coinvolgendo più di 7.000 persone. I progetti sono stati svolti soprattutto per conto di diversi Ministeri, Aree Protette, Regioni, Enti Scolastici. L’Istituto è specializzato nella formazione sui temi dell’Heritage Interpretation, in italiano Interpretazione ambientale, e nel progettare piani di interpretazione nonché media e strumenti di comunicazione interpretativi. Dal 2005, grazie a uno specifico programma di formazione continua, l’Istituto qualifica i suoi interpreti, progetta e svolge attività di interpretazione nel Parco Nazionale del Circeo coinvolgendo migliaia di bambini e ragazzi, famiglie, visitatori e altri stakeholders. Ha anche sviluppato un’esperienza specifica nel progettare e svolgere attività inclusive ed educative sul campo per partecipanti con differenti tipologie di disabilità. Per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, inoltre, ha tradotto e adattato al contesto italiano il testo “Natura Accessibile” pubblicato dall’associazione americana National Wildlife Federation.

L’Istituto Pangea è inoltre impegnata in progetti di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile e gestisce il Labnet Lazio del comune di Sabaudia interamente focalizzato sulle Aree Protette.

Diafora a.r.l. è una società che lavora nel sociale che gestisce il Centro Diurno di Onte San Biagio coinvolto nel progetto e sviluppa progetti educativi nelle scuole nonché di sostegno domiciliare per minori con disabilità cognitive.

Il Sugheroè un’associazione di genitori di persone con disabiltià cognitive, psicologi e operatori, fondata con la missione di trasformare le difficoltà quotidiane in abilità e opportunità di crescita incoraggiando lo sviluppo della personalità sotto tutti i suoi aspetti. Il Sughero ha creato una rete fra il territorio, i soggetti pubblici e privati, e l’associazione stessa.

Al progetto hanno partecipato altri soggetti fra cui il Parco Nazionale del Circeo, il Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi e numerose altre associazioni.

Il progetto

L’idea nasce nel 2012 con una passeggiata nel bosco con un interprete del Corpo Forestale dello Stato formato dall’Istituto Pangea. Il centro diurno ha la sede accanto a una sughereta nel Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi e, nonostante la vicinanza, gli operatori del centro e i suoi ospiti non erano mai entrati nel bosco prima di questa esperienza. Quel giorno successe una cosa speciale: un ragazzo con disturbi autistici, che si era sempre rifiutato di toccare qualsiasi cosa, al termine della passeggiata aveva le braccia cariche di oggetti naturali raccolti nel bosco. Quando la psicologa del Centro Diurno, Manuela Pimpinella, lo vide ebbe una sorta di rivelazione. Da allora le porte del centro rimasero sempre aperte al bosco, alla natura e all’interpretazione. La passeggiata divenne un appuntamento regolare e poi un piano ambizioso: far diventare gli ospiti del centro degli interpreti ambientali.

Ogni anno alcuni ospiti lasciano il centro altri arrivano, per questo motivo ogni autunno il progetto inizia con nuove attività di interpretazione dedicate agli ospiti e agli operatori del centro. Le tecniche utilizzate nelle attività sono progettate per coinvolgere le persone e creare un legame con il suolo, i fiori, i cespugli, gli alberi e gli animali, tutti gli animali. Il progetto, infatti, vuole anche aiutare gli ospiti del centro a non aver paura e a conoscere meglio animali come gli insetti e i ragni per apprezzare il loro ruolo nel bosco. Molte attività sono state dedicate a migliorare la capacità di osservazione e a prendere in considerazione sia gli aspetti più piccoli sia quelli più grandi dell’ambiente. È stata utilizzata un’ampia collezione di strumenti utili all’interpretazione, per esempio sono state usate piccole scatole piene di differenti oggetti per allenare l’ascolto ai suoni naturali; diverse spezie sono state impiegate per fare pratica nel riconoscimento degli odori e per incoraggiarne la ricerca in natura; altri strumenti e attività sono stati progettati per coinvolgere la mente e il corpo nella scoperta del bosco, per spiegare e per provocare.

Al termine della prima parte del progetto, l’interpretazione ha permesso agli ospiti di creare una connessione con il territorio e di sentire la necessità di proteggere il bosco e la sua biodiversità. In questo stadio del progetto sono state poste delle domande al gruppo degli ospiti: secondo voi perché tutti gli elementi naturali sono importanti? Perché è necessario tutelare il territorio? Quasi in tutti i casi le loro risposte sono state: perché la natura è bella e ci sorprende; perché la natura ci permette di stare meglio; perché tutte le forme di vita hanno diritto di vivere. Al termine del primo anno di progetto gli ospiti del Centro Diurno hanno creato un motto: in natura, gli elementi sono tanti, tutti importanti, ognuno con la sua particolarità che noi chiamiamo biodiversità.

In gennaio gli ospiti del centro erano pronti per partecipare alla progettazione di una semplice attività di interpretazione rivolta ad alunni della scuola primaria. Hanno riferito al gruppo di lavoro, formato dagli operatori, dalla psicologa e dagli interpeti, cosa avrebbero voluto trasmettere ai bambini una vota nel bosco suggerendo anche quali fra i metodi e gli strumenti che avevano conosciuto durante la prima parte del progetto, avrebbero preferito utilizzare sul campo. 

Sono state necessarie molte ore di formazione e la costante presenza degli operatori del centro ma, alla fine, nell’aprile 2012 i primi interpreti con disabilità cognitive erano pronti per incontrare i bambini e aiutarli a scoprire le meraviglie della natura.

Nel corso del primo anno, questi interpreti hanno lavorato con 700 bambini della scuola primaria e nella primavera del 2017 i ragazzi coinvolti nel progetto erano circa 2000. Il progetto continua anche nel 2018.

I risultati

Durante il primo anno, il ruolo degli ospiti è stato soprattutto quello di illustrare come avvicinarsi e guardare gli elementi naturali o di interpretare ruoli in una drammatizzazione. Solo alcuni di loro sono stati coinvolti nel racconto dell’attività. Nella primavera 2017, invece, gli ospiti sono stati protagonisti in misura maggiore in tutta l’attività e nella trasmissione del messaggio.

Al momento l’interpretazione ambientale ha permesso di raggiungere obiettivi ambiziosi: creare una connessione fra il pubblico e il territorio; far diventare le persone con disabiltià cognitive degli interpreti del territorio; migliorare lo stato di salute generale degli ospiti del centro. Il progetto ha consentito sia alle persone con disabilità cognitive di partecipare attivamente alla vita sociale della propria comunità, sia alla comunità stessa di accogliere e accettare la realtà della disabiltà. 

Prima del progetto Natura inclusiva, queste persone erano soprattutto dei fruitori finali e passivi di progetti ideati per loro. L’Interpretazione ambientale ha capovolto l’intera situazione e ha permesso loro di giocare un ruolo attivo diventando un punto di riferimento per i ragazzi per scoprire il mondo naturale. Per la prima volta, infatti, queste donne e questi uomini sono stati portatori di competenze e conoscenze.

Cambiare contesto all’inizio li ha spaventati ma quando le prime scuole sono arrivate, e hanno potuto vedere la felicità dei bambini e l’interesse che suscitava quanto proponevano, la loro auto stima è cresciuta così come il benessere fisico e mentale.

Molte scuole hanno inviato disegni, foto, racconti che parlavano di quanto avevano fatto con il progetto Natura inclusiva. I bambini hanno descritto cosa hanno visto e imparato, quali sentimenti hanno provato, ma non hanno mai menzionato la disabilità dimostrando di andare oltre questo aspetto.

Questo progetto è la prova del ruolo centrale che l’interpretazione ambientale può avere nel processo di inclusione e di come permetta di mettere in connessione non solo le persone con disabilità, con il territorio e il contesto sociale, ma anche con una nuova generazione.

Il valore aggiunto in termini di formazione

L’esperienza di Natura inclusiva è molto importante per noi, gli interpreti dell’Istituto Pangea, poiché ha ispirato nuovi progetti e ci ha permesso di testare le potenzialità dell’interpretazione ambientale.

Per la prima volta in Italia, infatti, l’Istituto Pangea insieme a AIGAE- Associazione Italiana Guide Ambietali Escursionistiche e FISH Lazio — Federazione Italiana Superamento Handicap, ha progettato un corso di formazione sull’accompagnamento inclusivo per interpreti ambientali e guide ambientali e escursionistiche. Il corso è imperniato sull’assunto che l’interpretazione è lo strumento efficace per sperperare tutte le disabilità. Le lezioni del corso sono state fatte da interpreti, persone con differenti disabilità e dalla psicologa che gestisce il Centro diurno di Monte San Biagio coinvolto in Natura inclusiva. Nell’ambito del progetto formativo le guide hanno incontrato persone con disabilità fisiche, sensoriali o cognitive. Alcuni soci dell’Unione Italiana Cechi con disabilità visive di diversa entità, per esempio, hanno partecipato alla formazione delle guide commentando il loro comportamenti e indirizzando le loro azioni durante una attività di interpretazione organizzata specificatamente per loro. In un’altra occasione gli ospiti del Centro Diurno di Monte San Biagio hanno interpretato la sughereta per i partecipanti al corso e gli alunni di una scuola. Quello è stato un grande momento per gli attori del progetto Natura inclusiva, poiché erano coscienti del fatto che, per un giorno, erano diventati interpreti degli interpreti.

Sono risultati come questo, oltre ad altri interessanti sviluppi del progetto, che ci hanno reso sicuri che questa esperienza deve essere condivisa con il maggior numero di guide e interpreti possibile.

Giulia Sirgiovanni, Istituto Pangea onlus

Intervento alla European Conference on Heritage Interpretation di Interpret Europe, Making Connection: Re-imagining landscape, 3–6 ottobre 2017 Inverness (UK)

Giulia Sirgiovanni - 6/10/2017